CAMMINANDO, CAMMINANDO - 2 Anno 1998
Non bisogna mai stancarsi di camminare. Anche quando ci sediamo per fare merenda, o suonare la chitarra o solo per riposare, il nostro cammino prosegue con la fantasia. Spesso si dice che la fantasia è la matta di casa. Eppure se non riuscis-simo ad immaginare le cose che non ci sono, non assomiglieremmo per niente a Dio che ci ha pensato quando non c’eravamo. Tantissimi anni fa, a forza di desiderarlo e di provarci, certi primati riu-scirono a camminare sugli arti inferiori e a liberare gli arti superiori con i quali poterono fare molte cose nuove. Tra le più belle e importanti ci fu l’abilità delle femmine di stringere i loro piccoli al petto seguitando a camminare con gli arti inferiori. Anche noi dobbiamo desiderare di immaginare le cose che ancora non ci sono, forse un giorno riusciremo a volare, forse riusciremo a compren-dere i linguaggi degli altri animali o almeno riusciremo a rispettare tutti gli esseri che vivono, perché, in un modo o nell’altro, ci dicono che a loro piace essere vivi.
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