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ANCHE NOI SIAMO CHIESA: CHE FARE?

Cdb di San Paolo - Roma

dalla mailing list dela comunità gestita da bartolomeo.pace@fastwebnet.it

1)

Riporto le testuali parole di Repubblica: “Famiglia Cristiana interviene sulla vicenda (di Berlusconi): “Il premier è indifendibile. Superata la decenza, intervenga la Chiesa”.

Ma anche noi siamo chiesa, anzi siamo più chiesa noi che il vaticano: non pensate che tutta la vicenda richiederebbe una posizione ufficiale della CdB di San Paolo  o ancora meglio della segreteria centrale delle CdB?

Claudio


2)

Credo che la domanda di Claudio meriti una risposta. Anche sulla scorta della nostra storia:

"IL 17 febbraio, alla vigilia delle elezioni politiche che diedero la maggioranza al centrodestra, in un documento del Comitato di Collegamento, "Le Comunità cristiane di base e l'attuale momento politico istituzionale", le Cdb si schieravano e invitavano i cattolici ad opporsi alla deriva autoritaria aperta con il nuovo sistema elettorale  in assenza di un radicale rinnovamento delle forme di organizzazione politica dei cittadini nella società. Nello stesso spirito, aderirono alla manifestazione, promossa a Milano da "il Manifesto", che mostrò la volontà di molti italiani  a non rassegnarsi all'avvento dell'era berlusconiana.

Ai rischi di tale deriva per la società e per la stessa comunità ecclesiale e alle apprensioni per la costituzione del primo governo Berlusconi, nel quale erano presenti ministri post-fascisti, fu ispirata la scelta del tema dell' XI convegno nazionale, "La profezia e il muro" (Ancona-Portonuovo, 29 ottobre-1novembre 1994)............."

(..per saperne di più: cfr. Coltivare speranza Una chiesa altra per un altro mondo possibile, ed. Tracce, 2009....non ricordo i nomi degli autori...)

Saluti fraterni (si diceva una volta)

Mario


3)

Di solito sono d'accordo con le posizioni di Claudio. Questa volta ho delle perplessità sul comportamento del primo ministro penso che ci si debba eventualmente pronunciare come cittadini, non come cristiani, tampoco come Comunità di San Paolo. Come _chiesa altra_ eviterei di rilasciare giudizi sui comportamenti personali.

Nino


4)

Io condivido in pieno la proposta di Claudio.

Lungi da me l'idea di dare giudizi sui comportamenti personali di Berlusconi, ritengo che come chiesa altra dovremmo forse denunciare il silenzio della chiesa ... come chiamarla? Chiesa ufficiale? Chiesa gerarchica? Diciamo quella chiesa che mette bocca su tutto, tanto più sulle questioni che hanno a che fare con la morale e la libertà di coscienza, e che, per citare la Littizzetto, vorrebbe anche dirci se a Natale dobbiamo mangiare il panettone o il pandoro, perchè tace ora?

Per fortuna ha detto qualcosa Famiglia Cristiana, qualcosa ha detto Paolo Farinella Prete, non mi sarebbe dispiaciuto se noi non avessimo sprecato questa occasione per dire la nostra.

Cari saluti

Rita


5)

Scusate, ritorno sull'argomento per perfezionare il mio punto di vista.

Vorrei dire che, secondo me, non si tratta di utilizzare questa occasione per denunciare il silenzio della chiesa (potete leggere le considerazioni di Mancuso a riguardo, nell'allegato).

Richiamo invece alcune parole di Zagrebelsky: "La carità non ha bisogno né di potere, né di dogmi, né di condanne, ma si nutre di libertà e responsabilità".

Ecco, secondo me non dobbiamo farci scappare l'occasione di esprimere liberamente il richiamo al senso di responsabilità di ciascuno (e tanto più per un leader politico) per il bene della comunità. In altre parole bisognerebbe, secondo me, esprimere la parte profetica della chiesa (vedere testo di Mancuso: "In un mondo nel quale tutti cercano i propri interessi,

il compito della Chiesa è mostrare profeticamente la possibilità di un'azione diversa e la profezia....non ha timore, quando occorre contrastare i potenti e le loro voglie"

Cari saluti

Claudio


6)

Caro Claudio, care tutte e cari tutti,

se non si tratta di denunciare il silenzio della chiesa sul caso "Berlusconi e i suoi festini"  e neppure di una nostra reprimenda nei confronti del primo ministro per i suoi comportamenti personali che hanno superato la decenza, ma di levare la  voce  per ricordare la CONDANNA EVANGELICA nei confronti di coloro che non sfamano gli affamati, non soccorono  gli afflitti, non accolgono i perseguitati, allora sono d'accordo anch'io. In tal caso, però, l'indifendibile contro cui alzare la nostra voce non è il signor Silvio Berlusconi  perché si è fatta una corte  di "nani e ballerine", (accusa tutta politica, però, che Formica mosse a Craxi) ma sono le politiche di questo governo che offendono l'umanità  di ognuna/o: il Pacchetto sicurezza, i Respingimenti, la Mancanza di una legge che dia concretezza al diritto di asilo, la Scarsità di sostegni per i diseredati; politiche che hanno infranto non i limiti della decenza ma i confini della democrazia, se per tale non si intenda semplicemente il periodico e stanco ripetersi di votazioni, ma la promozione dei diritti di libertà e di eguaglianza.

Vogliamo promuovere iniziative concrete su questo terreno?  Vogliamo contrastare il razzismo ormai neppure strisciante denunciato da Lerner nel testo che Berto ha diramato? Vogliamo chiamare a raccolta uomini e donne della buona volontà con un appello, per lottare insieme? Allora ci sto.

L'esame da parte del Senato del pacchetto sicurezza martedì prossimo potrebbe essere il momento giusto per un'iniziativa.

Un saluto affettuoso.

Nino


7)

Caro Nino, quello che tu proponi è una critica strettamente politica alle politiche di questo governo che offendono l'umanità di ognuno/a. Il mio punto di vista è ancora diverso, perché la Comunità di Base non è strettamente un'entità politica, anche se sappiamo che qualsiasi azione, anche la più semplice è, giustamente,  politica. Io mi sto riferendo alla CdB come Chiesa-altra, chiamata, secondo me, a svolgere un'azione profetica autonomamente dalla Chiesa istituzionale.  Richiamo le parole di Mancuso: "In un mondo nel quale tutti cercano i propri interessi, il compito della Chiesa è mostrare profeticamente la possibilità di un'azione diversa e la profezia....non ha timore, quando occorre contrastare i potenti e le loro voglie."

E le trasformo un poco per chiarire meglio il mio pensiero: "questo è diventato un mondo dove prevalgono i propri interessi sugli interessi comuni; le pubblicità, la maggior parte delle trasmissioni televisive, le modalità di fornire informazioni, tutte concorrono a questo modello

deleterio. Anche gli esempi concreti di personaggi pubblici influenzano in modo negativo il pensiero e i comportamenti della popolazione, soprattutto dei più deboli, cioè di coloro che non sono attrezzati con strumenti culturali critici che li difendano da pesanti intromissioni culturali: penso ai giovani e in particolare alle giovani donne, che vedono ripetere in ogni occasione il modello: sei vincente se sei bella, sexy e anche disponibile.

E' particolarmente grave e deleterio il comportamento di una delle massime autorità dello stato, il Presidente del Consiglio, che agisce come corrotto e corruttore, per giunta vantandosi che così piace alla maggioranza degli Italiani. Noi non ci ritroviamo nelle sue parole. Non abbiamo timore di contrastare il punto di vista del Presidente del Consiglio che sfrutta il

suo potere istituzionale ed economico per sfogare tutte le sue voglie quando dovrebbe invece dedicare tutto il suo tempo, le sue energie, la sua attenzione al bene comune."

Ovviamente, come potete notare non sono all'altezza di un discorso ben fatto, ma ho solo dato un'idea di cosa stavo pensando.

Cari saluti

Claudio


8)

Caro Claudio, non mi pare che i nostri punti di vista a questo stadio del nostro confronto siano tanto distanti. Anche se non ancora sono del tutto coincidenti. Anch'io penso che la comunità debba fare profezia. Ma a proposito di cosa: di comportamenti individuali o di azioni pubbliche, 

di governo o no che siano?  Mancuso sostiene che dei comportamenti individuali non è giudice la chiesa ma solo Dio. Io penso che anche una /chiesa altra/ non debba pronunziarsi sui comportamenti individuali. Io ricordo la riprovazione che riscosse anche da molti "cattolici" un

vescovo di Firenze (erano gli anni cinquanta o sessanta) per l'accusa di concubinaggio che rivolse pubblicamente a due giovani che vivevano insieme senza esser preventivamente passati dall'altare. Ricordo che non approviamo le posizioni pubbliche della chiesa a proposito dei divorziati, degli omosessuali, etc. Mi sembrerebbe perciò incoerente se io auspicassi una presa di posizione pubblica della gerarchi sui comportamenti del signor Silvio Berlusconi e mi sembra che il richiamo del direttore di Famiglia Cristiana non sia tanto profetico quanto politico: denuncia l'incoerenza e l'opportunismo della gerarchia. (Cose delle quali, per altro, personalmente non voglio immischiarmi, anche se riconosco che ad altri ciò può interessare).

Se contestazioni ho da fare al presidente del consiglio a proposito dell'incoerenza tra  quanto proclama e quanto pratica  penso di dovergliele muovere come cittadino, non come   appartenente ad una chiesa - altra o no che sia - altrimenti attento alla laicità dell stato ed anche alla mia.

Per questo penso che  una critica collettiva alle azioni pubbliche e alle politiche in atto fatta alla luce  dell'Evangelo (gli argomenti di una critica politica sono altri) non sia un atto politico, ma profetico che si addice particolarmente  alle CdB per l'intreccio tra fede, politica e vita quotidiana che sin dal loro sorgere caratterizza la loro riflessione e la loro prassi. Ti sono grato perché la tua sollecitazione mi sembra un servizio utilissimo che rendi alla comunità. Ed è in questo spirito che rispondo alle tue riflessioni.

Un abbraccio affettuoso.

Nino


9)

Sempre d'accordo con Claudio, se anche domenica prossima non sarò a Roma, dillo nell'eventuale dibattito, se poi la comunità ne farà una discussione vorrei esserci.

Ciao,

Wanda